ALIMENTAZIONE

I DISTURBI ALIMENTARI

L’OBESITA’ E IL CONTROLLO DELLA FAME

L’importanza del cibo

L’alimentazione ci permette di assimilare l’energia sufficiente per mantenere le nostre funzioni vitali. Attraverso il cibo e la sua digestione introduciamo nell’organismo zuccheri e grassi da bruciare e proteine e altri nutrienti per mantenere integra la struttura del nostro corpo.
Ci sono condizioni in cui questo meccanismo è alterato, sia per una dieta sbagliata, sia per alterazioni del sistema di elaborazione e assimilazione del cibo.
Le condizioni di obesità o di magrezza ne sono conseguenza.

L’intervento primario, dopo un’adeguata valutazione medica, sarà regolare l’introduzione di cibo sia in quantità che in qualità, commisurandolo al problema e alle caratteristiche della singola persona.

Ma nutrimento è: cibo + digestione e un buon cibo non significa da solo una buona assimilazione.

Il secondo intervento riguarderà perciò i meccanismi che regolano la digestione e l’assimilazione o il senso della fame.

Una delle cause principali del sovrappeso nella nostra società si spiega nella maniera seguente:

la maggior parte delle attività lavorative non abbisogna di sforzi fisici, ma comunque stanca e costa fatica. Il nostro corpo interpreta questa fatica come farebbe qualsiasi organismo animale e per compensarla attiva il senso della fame. Purtroppo però l’organismo, per quanto esausto, non ha consumato maggiori quantità di calorie e il cibo in più viene depositato in forma di grasso.

L’eccesso alimentare spesso non è altro che un meccanismo di compenso alla fatica.

Respirare, mangiare, dormire sono attività essenziali per la nostra sopravvivenza e riusciamo a controllarle solo per brevi periodi di tempo.
Così, se cerchiamo di cambiare la nostra dieta senza cambiare il senso di fatica o la regolazione del centro della fame, c’è il rischio di insuccesso a breve o medio termine. Dopo qualche mese si reinstaurano gli impulsi dettati dalla “sopravvivenza”.

Ecco perchè si fa fatica a regolare la dieta con la volontà o ad instaurare una nuova abitudine,
E’ per questo motivo che facciamo fatica non solo i primi giorni, ma durante tutta la dieta…

Dover usare la volontà significa che il corpo ha uno squilibrio, che non accetta il nuovo ritmo e alla prima occasione riprende la vecchie abitudini che lo hanno portato all’eccesso.

Ma accanto a questo tipo di meccanismo possono essercene altri

  • ci sono persone che eccedono nella quantità in occasioni conviviali e non riescono a controllarsi
  • altre hanno un senso di vuoto o di fastidio allo stomaco che si placa solo mangiando,
  • altri ancora hanno un senso di fame “nervosa”, cercano attraverso il cibo di calmare una specie di irrequietezza
  • altri ancora mangiano in eccesso o in maniera compulsiva alcuni cibi
  • altri usano il cibo per mitigare un’ansia latente
  • ci sono persone che “non ci vedono più dalla fame” e se non mangiano entro una certa ora si sentono male
  • ci sono alterazioni del metabolismo, specie per le donne dopo la menopausa, che diminuiscono il fabbisogno giornaliero di calorie
  • il cibo per alcuni può essere considerato una dipendenza al pari del tabacco e dell’alcol
  • o può essere consolatorio di situazioni personali spiacevoli
  • oppure ci sono difficoltà di vario genere ad intraprendere o mantenere un’adeguata attività fisica

Alcuni sintomi sono indicativi di un’alterata digestione : gonfiore, tensione addominale, sonnolenza dopo aver mangiato o sensazione di pesantezza, reflusso gastro esofageo, alitosi…

L’agopuntura funzionale è in grado di localizzare e correggere i meccanismi del nostro corpo che alterano il rapporto con il cibo.

Spesso non è dunque questione di cattiva o poca forza di volontà, ma una questione di squilibrio fisico.
Riequilibrare la funzione digestiva in maniera naturale non solo supporta una dieta mirata, ma arriva alla radice del problema e lo corregge.

In cosa consiste questa tecnica?

Attraverso alcuni sottilissimi aghi indolori, ma anche solo con la digitopressione di alcuni punti del corpo, si possono stimolare delle zone che, con un meccanismo riflesso, correggono e ripristinano le normali funzioni dell’organismo, calmando la fame, regolando il metabolismo e il tono dell’umore.
E’ una tecnica dolce che permette la regolazione del sistema digestivo, il cui corretto funzionamento favorisce l’assorbimento dei nutrienti essenziali.

Il senso stesso di fatica, a volte sproporzionata rispetto all’impegno fisico effettivo, può dipendere da carenze alimentari non solo nella dieta, ma anche e sopratutto da una assimilazione alterata. Questo può essere corretto o migliorato con la sinergia tra dieta e terapia.

Quello che risulta importante è sopratutto la possibilità di acquisire e mantenere nuove e più sane abitudini alimentari senza sforzi eccessivi di volontà.

Questo è possibile con l’ausilio dell’agopuntura o della digitopressione, senza farmaci.

Anche nelle età della crescita.

Con lo stesso approccio globale si può intervenire nelle magrezze eccessive o patologiche, seguendo la correzione degli squilibri non solo dell’introduzione di cibo, ma dell’intero sistema che è il nostro organismo…

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Comincio oggi a scrivere della mia esperienza, delle mie piccole e grandi scoperte, delle mie riflessioni.
Delle mie domande e dei miei dubbi.

Non credo nelle certezze assolute, mi spaventano.
Non esistono nella fisica.
Perchè mai nella biologia o nella medicina???
Infatti la medicina un tempo si definiva “arte”.

Sono un essere umano ancor prima di un medico. E come tale sono meravigliosamente complesso, integrazione di mille variabili, di mille aspetti unici.
Ogni giorno scopro nuovi aspetti da considerare, nuove riflessioni, mediche ed umane.

Provo a condividere, sperando di non essere tediosa.